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Un pezzo di storia filatelica

L’anniversario dei primi francobolli federali, l’affascinante storia dell’uomo che li ha stampati e una mostra che riunisce entrambi: la BERNABA 2025 sta per aprire le sue porte.

Un foglio, tre temi correlati tra loro: dal 14 al 17 maggio la BERNABA 2025 riunirà a Berna collezioniste e collezionisti. La mostra nazionale e multilaterale invita a celebrare i 175 anni dei francobolli federali. Inoltre, offre uno sguardo sulla vita del litografo bernese Carl Durheim, che stampò i primi segni di valore della Confederazione.

Primi francobolli validi in tutta la Svizzera

Dopo l’Inghilterra, la Svizzera è il secondo Paese al mondo ad aver introdotto i francobolli. Tuttavia, quelli emessi negli anni Quaranta del XIX secolo a Zurigo (1843), Ginevra (1843) e Basilea (1845) sono validi solo nei rispettivi Cantoni. Bisogna attendere il 1850, ossia dopo la fondazione dello Stato federale e l’istituzio- ne della Posta federale, perché vedano la luce i primi francobolli validi in tutta la Svizzera, decorati in modo sobrio con la croce svizzera e il simbolo del corno postale. Il primo ad approdare sul mercato è un francobollo con valore facciale di 2,5 centesimi, nella primavera del 1850 come affrancatura per i servizi postali locali di 36 località più grandi, che hanno ricevuto l’autorizzazio- ne dal Consiglio federale. Sebbene compaia con la dicitura «ORTS-POST» nella Svizzera tedesca e con «POSTE LOCALE» nella Svizzera romanda, di fatto le persone non si attengono ri- gorosamente a questa suddivisione geografica ed entrambe le varianti si diffondono in tutte le regioni linguistiche.

Emissione dei francobolli «Rayon»

Nell’autunno del 1850 seguono altri due francobolli federali: «Rayon I» (5 centesimi) e «Rayon II» (10 centesimi). Il valore fac- ciale è indicato in vecchi franchi svizzeri, il che complica le cose a Ginevra, dove è in vigore il franco francese: poiché le tasse de- vono essere convertite, il francobollo da 5 centesimi viene ven- duto per 8 centesimi. A questa situazione si pone rimedio con la riforma monetaria del 1852. Lo stesso anno vengono introdotti sia il francobollo «Rayon III» sia nuove tasse postali che ammon-tano per le lettere di peso inferiore a 7,5 grammi a 5 centesimi per un tragitto di massimo di 2 ore (area 1), 10 centesimi da 2 a 10 ore (area 2) e 15 centesimi per più di 10 ore (area 3).

Una strada in salita

L’introduzione dei francobolli federali comporta un cambiamento radicale: con l’affrancatura, le spese di porto vengono riscosse al momento della spedizione e non più presso la persona a cui è indirizzata la lettera alleggerendo così il lavoro del postino che non deve più incassare il denaro. Ma ci vogliono ancora de- gli anni prima che il nuovo sistema si affermi: nel 1856 solo un quarto delle spedizioni è affrancato, nel 1860 un terzo e solo nel 1863 si arriva a due terzi, grazie alla legge sulle tasse post- ali introdotta l’anno precedente che prevedeva un aumento della tassa di 5 centesimi per le lettere non affrancate.