L’industria dello zucchero o “Oro Bianco” (Funchal)
Con la collaborazione del team del Museo A Cidade do Açúcar è stata selezionata una serie di reperti, tra cui spicca la forma in ceramica del pan di zucchero, che fa parte della collezione archeologica rinvenuta durante gli scavi della casa del mercante di zucchero Janine Esmenaut, João Esmeraldo per i portoghesi, una delle più antiche del XVI secolo. Questo bene culturale, recuperato dall'Archeologia Moderna in Portogallo, illustra l'importante e redditizia industria saccarifera dell'isola, che iniziò nel 1425 con la piantagione della canna da zucchero, attività centrale nell'economia delle isole atlantiche, poco dopo la colonizzazione dell'isola, scoperta nel 1419.
In trent'anni, Madeira, spinta da capitali provenienti principalmente da Genova, utilizzando inizialmente manodopera assunta in Marocco e, in seguito, manodopera schiavistica africana, nonché un'intensa deforestazione per alimentare gli zuccherifici (erano necessari circa cinquanta chili di legna per produrre un chilo di zucchero), divenne la maggiore produttrice di zucchero d'Europa, cosa che le valse il titolo di "Isole dell'Oro Bianco". A partire dai primi decenni del XVI secolo, la produzione cominciò a declinare e São Tomé e Príncipe e, fondamentalmente, il Brasile emersero gradualmente come nuove sedi di produzione, fino alla sua definitiva cessazione nel 1986, con la chiusura della fabbrica William Hinton.