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EUROPA - Storie e Miti

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Drekavac (letteralmente, l'Urlatore) è una creatura della mitologia degli Slavi meridionali, rappresentata soprattutto nella mitologia serba. Il nome di questa creatura deriva dal verbo "drečati", che significa strillare o urlare. Le leggende narrano che emetta grida spaventose che ricordano quelle di bambini, lupi ululanti, caproni belati, gatti miagolanti o uccelli stridenti. Si ritiene che queste grida possano rendere sorde.

Le credenze popolari narrano anche che Drekavac sia simile a un vampiro, una manifestazione materiale dell'anima del defunto che non riesce a trovare pace dopo la morte, per cui esce dalla tomba di notte e tormenta coloro che gli hanno fatto del male in vita. Secondo altre leggende, Drekavac è la forma manifesta dell'anima di un bambino morto, non battezzato, che esce dalla tomba di notte e visita la casa dei suoi genitori.

Nella descrizione di Drekavac, si dice spesso che si tratti di un essere demoniaco, ricoperto da una lunga pelliccia che calpesta costantemente e per questo motivo urla. Ha unghie grandi e affilate sulle dita, simili ad artigli, e si crede che sia in grado di mutare forma.

Queste creature vivono in grotte, foreste, stagni, fiumi e salici, e si possono trovare solo di notte, vicino a cimiteri o foreste. Hanno molta paura della luce del giorno e dei cani. Attaccano le persone che si trovano nei pressi di un cimitero o di una foresta di notte, saltando loro sulla schiena, cavalcandole e costringendole a correre per tutta la notte, fino al canto dei primi galli. Al canto dei primi galli, Drekavac spinge via la sua preda lungo la strada o nel bosco, abbandonandola lì.

Le leggende narrano che Drekavac sia il periodo più pericoloso per le persone, ovvero i cosiddetti "Giorni dei non battezzati", dal Natale ortodosso all'Epifania, quando vengono incontrati più spesso.