Il salice piangente (Salix babylonica) è una specie di albero bianco-amaro appartenente alla famiglia delle Salici. Arrivò in Europa attraverso la Via della Seta dalla Cina settentrionale. Cresce come un albero alto fino a 15 metri, con germogli penduli molto lunghi e sottili.
Il simbolismo e i miti associati al salice piangente variano a seconda della cultura. Nell'antica Grecia si credeva che fosse collegato all'aldilà per la velocità con cui i suoi rami si rigeneravano. L'inclinazione dei suoi rami e il modo in cui le gocce di pioggia scorrono lungo le sue foglie, come se piangessero, simboleggiano il dolore e la sofferenza. Nella mitologia antica, Ecate, dea degli inferi e patrona della stregoneria, utilizzava una bacchetta di salice. In Cina è considerato simbolo di rinascita, vitalità e immortalità.
Secondo una leggenda cinese, una gatta piangeva tristemente sulla riva del fiume perché i suoi cuccioli erano annegati nel fiume in cui erano caduti mentre inseguivano le farfalle. Lungo la riva crescevano dei salici che, impietositi, abbassarono i loro lunghi rami nell'acqua, ai quali i gattini si aggrapparono saldamente e giunsero a riva. Da allora i rami del salice sono rimasti piegati verso l'acqua, formando una bellissima corona, la più bella tra i salici. Nei punti in cui i gattini si aggrappavano ai rami con le zampe, crescevano piccole gemme pelose che la gente chiamava "cica".
(Željka Šaravanja)