La rivolta dell'Erzegovina scoppiò il 19 giugno 1875 con un attacco dei ribelli croati alla guarnigione ottomana presso il ponte sul fiume Krupa a Dračevo, vicino a Čapljina. Nel 1995 è stato scoperto un monumento nei pressi del sito del ponte, i cui resti sono stati depositati nell'acqua qualche anno fa.
Il leader della rivolta croata dell'Erzegovina fu il duca Don Ivan Musić, allora parroco di Ravno. Poiché il duca della Bassa Erzegovina, ovvero il capo di tutti gli insorti, cattolici e ortodossi, venne eletto dall'assemblea nazionale a Zavala, vicino a Ravno. Il duca Musić, oltre a laurearsi in seminario, fu il primo studente di medicina proveniente dalla Bosnia-Erzegovina e abbandonò gli studi a Costantinopoli su consiglio dello zio, l'allora vescovo dell'Erzegovina, padre fra Anđeo Kraljević.
A Dračevo, cioè sul ponte tra Dračevo e Gabela, ebbe inizio la rivolta dell'Erzegovina. Dopo i cattolici, venti giorni dopo, il 9 luglio, si ribellarono gli ortodossi nei pressi di Nevesinje e a metà agosto la rivolta si estese alla Bosnia. La rivolta dell'Erzegovina causò una crisi di proporzioni mondiali e il risultato di tutto ciò fu il Congresso di Berlino a metà del 1878, in cui, per superare la crisi, per decisione delle grandi potenze, la Bosnia ed Erzegovina fu assegnata all'amministrazione della monarchia austro-ungarica.
(Dušan Musa)